giovedì 30 dicembre 2010

Gli investitori prudenti dovrebbero sovrappesare le azioni value?

Numerosi calcoli hanno dimostrato che nell'arco di periodi lunghi i value stock sovraperformano i growth "stock. Ciò nonostante, con la determinazione tradizionale del rischio, ovvero attraverso la volatilità dei rendimenti, com-plessivamente i value stock appaiono "più sicuri" o almeno "meno rischiosi" dei growth stock. Tuttavia, gli investitori che desiderano modificare i loro investimenti per approfittare di questa possibilità dovranno essere certi di poter sopportare potenziali periodi prolungati di under-performance rispetto al mercato e agli altri investitori. Alla fine degli anni '90, i growth stock sovraperformarono i value stock di oltre il 60% in soli due anni, andamento che si invertì nei 18 mesi successivi. Sono pochi gli investitori che ritengono di poter sopportare il peso di trovarsi dalla parte sbagliata di queste fluttuazioni, senza correre il rischio di reagire in modo errato e dannoso. Come attualmente riconoscono molti investitori in azioni, il mantenimento dell'equilibrio è un prerequisito per dormire sonni tranquilli. Nel frattempo, le possibili spiegazioni in termini di rischio della sovraperformance sia del valore, come stile di investimento azionario, sia delle azioni di società di piccole dimensioni mettono in dubbio l'adeguatezza di uno spostamento dei portafogli degli investitori prudenti a favore dei titoli value (o small cap). Tutto ciò rafforza la correttezza di un approccio agli investimenti che abbracci tutto il mercato. Di conseguenza, la sovraponderazione del valore come stile e delle azioni di società di più piccole dimensioni diventa un metodo adeguato soprattutto per gli investitori più aggressivi.