martedì 28 dicembre 2010

L'andamento "irrequieto" del mercato azionario

All'inizio del XX secolo, le azioni delle società ferroviarie rappresentavano il 63% del mercato azionario statunitense, men¬tre solo un secolo dopo si attestavano allo 0,2%. Russia, India e Austria-Ungheria rappresentavano insieme il 25% del mercato azionario globale del 1899 e meno dell'1% a un solo secolo di distanza.
La portata di tali cambiamenti costituisce una sfida estrema per chiunque suggerisca che gli investitori debbano accettare passivamente qualsiasi potenziale cambiamento nel mercato. Il recente aumento e il conseguente declino del peso dei titoli tecnologici, e prima ancora del Giappone negli indici di mercato, suggeriscono la stessa cosa. Su periodi lunghi, un approccio da "pilota automatico" per investire in titoli azionari nazionali e internazionali non risulta affatto credibile. È infatti essenziale che gli investitori sappiano rispondere ai cambiamenti strutturali, ai rischi e alle opportunità che il mercato offre.