venerdì 31 dicembre 2010

Il proprio patrimonio dei titoli in borsa

Dopo il 1989, i mercati statunitensi sovraperformarono notevolmente quelli esteri, sia a causa della prolungata debolezza registrata dal mercato giapponese dopo ti 1989 sia in virtù della forza che avevano raggiunto. Non si può supporre che l'andamento prosegua inalterato nel tempo, ma fornisce un'indicazione del potenziale in termini di divergenza.
Sono due le ragioni principali per investire nei mercati internazionali: opportunità e diversificazione. Il punto di partenza naturale, secondo una prospettiva da manuale, sarebbe quello del mercato globale, prestando la dovuta attenzione alla possi¬bilità di coprire i! rischio di cambio. Non vi è dubbio che un approccio globale all'investimento dovrebbe risultare adeguato per tutti gli investitori azionati, ma non si può neppure escludere che siano adeguati anche approcci orientati al mercato nazionale.
Dunque, se investendo nel mercato nazionale l'investitore rie¬sce a ottenere la giusta diversificazione (confrontata con il benchmark globale degli investimenti), allora gli investimenti nel mercato internazionale potrebbero diventare un'opportunità, più che una necessità, per costruire un portafoglio equilibrato.
Chiaramente il punto di vista cambia da paese a paese. Gli Stati Uniti rientrerebbero nel caso per cui l'investimento internazionale è un'opportunità piuttosto che un requisito vero e proprio per la diversificazione. Anche se per gli stessi inve¬stitori statunitensi non mancano i vantarsi in termini di diversificazione che potrebbero derivare da un investimento in azioni internazionali.
Il modo più semplice per verifìcare quali siano i vantaggi della diversificazione internazionale in titoli azionari consiste nell'esaminare in che termini questa scelta incide sul rischio di investimento azionario calcolato, ricorrendo al calcolo convenzionale del rischio: ovvero volatilità e deviazione standard dei rendimenti (tecnicamente si tratta di un metodo appropriato unicamente per gli investitori aggi essivi a breve termine che abbiano investito il 100% in azioni.