domenica 9 gennaio 2011

Costano care le commissioni degli hedge found?

Vi sono, numerosi casi di hedge fund che hanno chiuso decisamente in perdita, non solo perché gli investitori avevano perso fiducia e quindi ritirato i propri fondi, ma anche perché i gestori facevano fatica a motivare lo staff (e se stessi) in presenza di mediocri prospettive immediate che potessero far prevedere l'incasso di una commissione di performance. In questi casi erano più propensi a costituire un nuovo fondo piuttosto che aspettare di recuperare le perdite pregresse per incassare una commissione di performance. Si tratta di una profezia che si autorealizza quando gli investitori si aspettano che i gestori rispondano in questo modo a una performance mediocre. L'aneddotica sul settore mette in evidenza anche casi di reazione opposta in cui i gestori sembravano assumere più rischi in risposta a una performance mediocre: un gioco pericoloso del tipo "lascia o raddoppia". Ecco perché è fondamentale che l'investitore sia sempre vigile e controlli i comportamenti dei gestori, per vedere se cambia l'assunzione del rischio.
L'attuale struttura delle commissioni appare già sufficientemente ricca per scoraggiare l'investimento in hedge fund. Come indicato nel quarto capitolo del primo libro della collana, un premio ragionevole per il rischio azionario è pari al 4% annuo sui titoli di stato decennali e, in una situazione normale, questi prevedono un premio pari a circa l'l% annuo sulla liquidità. Uno schema di commissione "2 e 20" implica che, laddove gli investitori prevedano di incassare un rendimento post commissioni dagli hedge fund paragonabile a quello di una strategia azionaria passiva, dovranno essere disposti a corrispondere ai gestori di hedge fund circa il 50% del rendimento ante commissioni eccedente sui buoni ordinari del Tesoro. Una quota indubbiamente generosa, da qualsiasi punto di vista la si esamini.
Prima di essere quindi sopraffatti dall'indignazione a causa dell'entità delle commissioni degli hedge fund, sarebbe utile confrontarle con quelle versate normalmente per una tradizionale gestione attiva dei fondi. Gli accordi di gestione attiva di tipo long-only applicano generalmente una base di commissione più alta rispetto a quella delle strategie passive che possono garantire un'esposizione a costo minimo ai rendimenti di mercato. Una commissione più alta viene versata in previsione di una performance superiore, indipendentemente dal fatto che sia giustificata o meno dalla performance attuale. Nel caso dei portafogli istituzionali, alle volte le commissioni di performance vengono corrisposte anche quando i gestori long-only sovraperformano, rispetto a una soglia concordata, i loro benchmark di mercato. Un confronto equo tra i diversi accordi di commissione avviene nel modo più semplice quando è contemplata la presenza di una norma di riferimento per strategia d'investimento, in termini di titoli azionati, a reddito fìsso e di pronto realizzo. Questo può essere facilmente riprodotto con strategie d'investimento a basso costo. Qualora, come ha suggerito qualcuno, la strategia hedge fund di un investitore possa essere riprodotta in modo analogo, si potrà individuare una base per confrontare le commissioni versate e la plausibilità dei rendimenti attesi secondo le due strategie.