lunedì 3 gennaio 2011

Le classi di rating a lungo termine delle principali agenzie

Le classificazioni di rating a lungo termine impiegate dalle tre principali agenzie del settore: Pitch, Moody's e Standard & Poor's. Un importante punto di rottura è quello fra i titoli investment grade e quelli speculative (o non-investment) grade, laddove questi ultimi sono comunemente definiti come titoli speculativi o junk. Lo scopo del rating è fornire una valutazione oggettiva sull'affidabilità creditizia dei debitori; inoltre il rating si riflette negli spread che gli stessi debitori sono tenuti a versare per compensare i creditori del rischio di inadempienza (o per l'eventuale deterioramento del rating del credito). Facendo riferimento ai dati Pitch per il periodo 1990/2004, la tabella riporta anche i default rate medi per periodi fino a cinque anni relativamente alle obbligazioni corporate con rating del credito diverso. La tabella suggerisce ad esempio che le obbligazioni con rating AAA non sono mai finite in default, mentre le obbligazioni junk con rating CCC hanno registrato un rischio di default pari a circa il 25% nei 12 mesi seguenti e al 33% nei cinque anni successivi. Questi default rate rappresentano delle medie relative ai titoli di debito stimati da Pitch. 1 dati resi noti dalle agenzie di rating illustrano la natura ciclica dell incidenza di default delle obbligazioni ad alto rendimento.
In una recensione dedicata al mercato dei bond high-yield(ad alto rendimento), dal titolo As Good As It Gets, Pitch evidenzia che nel 2004 il default rate di questa categoria era sceso a quota 1,5% in termini di valore contro il 16,4% registrato nel 2002. Pitch sottolinea che anche gli importi dovuti sui defaulte bond, recuperati per i creditori, sono di natura ciclica, con una crescita del valore nominale dal 24% nel periodo 2001/02 al 42% nel 2003/04. Mentre nel 2005 le inadempienze sono rimaste su livelli insolitamente bassi. Il differenziale di rendimento rispetto ai titoli di stato, dovuto dalle società sulle loro obbligazioni, segue generalmente l'ordine delle valutazioni formali sul rating di credito, suggerendo che i mercati finanziari condividono ampiamente le valutazioni delle agenzie.