mercoledì 5 gennaio 2011

Titoli garantiti e coltateralised debt obligations

II modo in cui si eseguono le operazioni è semplice. Un pool di attività (come un portafoglio di finanziamenti bancari a favore di società) viene trasferito dal bilancio della banca a uno specialpurpose vehicle (SPV).
Le passività dello SPV sono rappresentate da franche diverse, con priorità differenti sui flussi di cassa ricevuti dal pool di debitori corporate. Lo SPV indica a una delle principali agen¬zie di assegnare un rating del credito a ciascuna tranche. Quella con il rating più elevato, che sarà quasi sicuramente di tipo AAA, avrà priorità assoluta sul flusso di cassa. In ogni periodo di pagamento, cioè quando sono stati rispettati gli obblighi rispetto alla tranche senior di tipo AAA, i pagamenti passano gradualmente alle tranche mezzanine e in seguito a quelle junior. La equity tranche più rischiosa incassa i pagamenti residui una volta incassati i diritti dalle altre tranche (nonostante il nome, la equity tranche di una CDO rappresenta un titolo di debito ad alto rischio, non azioni ordinarie). Se i prestiti sottostanti fruttano un interesse annuo dell'8%, le commissioni di gestione ammontano all'1 % del finanziamento totale, il tasso d'interesse a breve termine (London Interbank Offered Rate o LIBOR) è pari al 4,5% e non vi sono inadempienze o altre interruzioni di pagamento, il rendimento della cosiddetta equity franche sarebbe pari allo 25,7% annuo. Va tuttavia evidenziato che una contrazione media delle entrate contrattuali provenienti dai finanziamenti bancari superiore al 2,6% annuo determinerebbe un rendimento negativo della equity franche.
Queste CDO possono essere altresì CBO (collateralised bond obligatiorì) o CLO (collateralised loan obligation), a seconda del tipo di garanzia reale utilizzata. Il veicolo corrispondente per
0 mutui residenziali negli Stati Uniti, una collateralised mort-gage obligation (CMO) residenziale, darebbe un'esposizione al rischio di rimborso anticipato; non sarebbe così nel caso in cui il mutuo fosse emesso da un'agenzia federale statunitense al rischio di credito del proprietario fondiario sottostante. Uno sviluppo parallelo è rappresentato dall'evoluzione del
mercato dei derivati di credito che permette alle controparti di comprare e vendere esposizioni a rischi di credito particolari e portafogli o indici di rischi di credito. Si tratta di un vantaggio considerevole per una banca che ad esempio intenda gestire il rischio di credito per un soggetto specifico o per un qualsiasi investitore (quale un hedge fund) che desideri ottenere una posizione d'investimento lunga o corta su un rischio di credito specifico.
I derivati di credito generici pertinenti sono di tre tipi.
  • Credit default swap (CDS). Nel caso di un CDS, la controparte che intende ottenere la protezione corrisponde un premio regolare. In caso di inadempienza o default (laddove la tipologia di inadempienza risulta essenziale), la controparte (l'assicuratore) corrisponde l'importo concordato (ad esempio compensando il valore del credito assicurato).
  • Total return (TR.) swap. Nel caso di un tota/ return swap, una controparte versa i profìtti di un investimento specifico e l'altra effettua un versamento del tasso d'interesse di riferimento quale il LIBOR.
  • Credit option. Una credit option non è altro che un'opzione. V. option buyer corrisponde un premio fìsso all'affiori setter e, in cambio, il buyer ha il diritto di acquistare (nel caso di una cali option) dal venditore, o il diritto di vendere (nel caso di una put option) il credito specificato a un prezzo di esercizio previamente concordato.
Negli ultimi anni i derivati di credito sono cresciuti notevolmente. Un punto di svolta, che ha facilitato lo sviluppo di un mercato liquido, è stato l'accordo raggiunto nel 1999 sulla documentazione standardizzata per le operazioni: si stima che il mercato abbia raggiunto quota 4.500 miliardi di dollari intorno alla metà del 2004.
Poi nel giro di poco tempo si è innovato ulteriormente. Da questi derivati sono nati i CDO sintetici, che sono stati resi disponibili sugli indici di mercato nonché sui singoli emittenti. I CDO sintetici presentano le stesse caratteristiche (come quella di essere emessi a trancile senior con rating AAA e una equity [ranche residua) delle CDO tradizionali aventi uno SPV che detiene le attività sottostanti. Le CDO sintetiche non possiedono però tìsicamente le attività sottostanti, mentre ottengono la propria esposizione mediante i derivati, che vengono distribuiti in franche delle CDO sintetiche.